Così come possono esistere più stelle polari, perchè una stella polare è quella che si colloca approssimativamente lungo l’asse di rotazione del pianeta, le stelle polari possono anche cambiare nel tempo.
Questo è anche il caso di Polaris: l’attuale stella polare per antonomasia non lo rimarrà ancora per molto.
Polaris prende il nome dal latino “polaris stella”, che ci indica come già circa duemila anni fa fosse di uso comune tra gli antichi romani. Ma Polaris era nota anche in altre culture dell’emisfero boreale, seppure con nomi diversi: i naviganti greci ad esempio la chiamavano “Kynosoura” o “Cynosura”, il cui significato è “la coda del cane”, o anche Fenice, o Stella Fenicia. Nell’antica Cina era conosciuta con nomi diversi, come “Pih Keih”, “Ta Shin” e “Tien Hwang Ta ti”, “il gran governante del cielo”. Nel nord dell’India era conosciuta invece come “Grahadhara”, “l’appoggio dei pianeti”, mentre a Damasco la si conosceva come “Mismar”, “l’ago”, o “il chiodo”.
Eppure tra circa mille anni cederà il posto a Alrai, Gamma Cephei, e tra circa cinquemila anni a Alderamin, Alpha Cephei. La luminosissima stella del triangolo estivo Vega, Alpha Lyrae, diventerà stella polare tra circa 12mila anni, anche se con un angolo di circa 6° dall’asse.
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