Partiamo dalle basi: cos’è una costellazione?


Una costellazione è un esempio perfetto di pareidolia: l’uomo ha infatti una tendenza a trovare schemi regolari dove non ce ne sono, motivo per cui guardando le stelle ha cercato di trovare immagini di cose a lui più note, come un animale, una creatura mitologica o un oggetto.


Questa tendenza ha origini preistoriche, ma la prima vera e propria catalogazione, su cui basiamo ancora oggi le costellazioni visibili dall’emisfero boreale, risale all’Almagesto di Tolomeo, redatto nel 150 d.C. circa. Nel manuale astronomico un’intera sezione è dedicata alla catalogazione delle stelle fisse, arrivando a descrivere così ben 48 costellazioni, tutte in uso ancora oggi: tra loro troviamo già le 13 costellazioni zodiacali, Cassiopea, Orione, Cigno, Orsa Maggiore e Orsa Minore.


Per quanto riguarda le costellazioni dell’emisfero australe che Tolomeo non era riuscito a osservare, non utilizziamo catalogazioni di popolazione native, ma dobbiamo aspettare i primi viaggi esplorativi europei a partire dal 1400: molte di queste costellazioni sono state battezzate nell’Illuminismo e ricalcano così i nomi di invenzioni dell’epoca, come il Microscopio o l’Orologio.


Dal 1922 conveniamo che, secondo l’Unione Astronomica Internazionale, le costellazioni siano 88: questa divisione del cielo nasce però principalmente per ragioni di natura pratica, rendendo così più semplice l’osservazione del cielo e dei suoi astri.

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